Set 30, 2017
L’economia bulgara registra una nuova crescita del 3,4% nel primo trimestre secondo l’Istituto Nazionale di Statistica.
Motore principale della crescita sono i consumi finali (+4,1% nel primo trimestre del 2017 su base annua) e soprattutto quelli delle famiglie. Secondo gli esperti, uno dei motivi è l’alta concorrenza tra i datori di lavoro per ottenere la forza di lavoro più qualificata che traina l’aumento degli stipendi (+9,1% nel primo trimestre) e di conseguenza – anche i consumi.
Altri fattori di crescita sono i bassi interessi sui depositi e sui crediti e l’inflazione. In aumento anche l’export (+14,8% nel primo trimestre), soprattutto quello verso i paesi extra UE, che però rimane insufficiente a compensare l’aumento delle importazioni (+21%). In calo gli investimenti (-5,4% nel primo trimestre su base annua) attribuibile alla situazione politica incerta e alla mancanza di progetti europei in corso.
22.05.2017 – Sofia
Lug 20, 2017
I vantaggi del Sistema fiscale della Bulgaria
Non è una leggenda, è tutto vero, anche se a noi italiani la cosa può sembrare un sogno: in Bulgaria le tasse sono al 10%, sia sui redditi di persona fisica (salari e stipendi) che sugli utili societari (flat tax).
La Bulgaria è entrata nell’Unione Europea nel 2007 e da allora si sono succedute diverse modifiche e variazioni al suo sistema fiscale.
La normativa che disciplina il reddito delle persone fisiche, l’imposta sul reddito delle persone giuridiche e sul valore aggiunto risale in prevalenza al 2007. La strategia del governo bulgaro era mirata al miglioramento del sistema di riscossione delle imposte ed alla lotta all’evasione fiscale.

La legge di bilancio della Bulgaria è stata modificata nell’anno 2011 con l’obiettivo di mantenere il disavanzo al di sotto del 2% limitando la spesa pubblica al 40% del Pil a partire dal 2012.
Le imposte sul reddito conseguito, sia per la persona fisica che per le persone giuridiche, è al 10% (flat tax), tra le più basse fra gli appartenenti agli stati membri della UE.
Bulgaria: un sistema fiscale particolarmente favorevole per stimolare l’imprenditoria e lo sviluppo economico
Tassazione delle persone fisiche in Bulgaria
Income Taxes on Natural Persons Act è la cosidetta “imposta sulle persone fisiche” e prevede una flat tax unica del 10% che ha sostituito le vecchie aliquote progressive dell’imposta sul reddito (20%, 22% e 24%). L’imposta si applica su tutti i redditi delle persone fisiche per i residenti in Bulgaria e sui redditi prodotti sul territorio per i non residenti.
Secondo la normativa bulgara è considerato residente chi:
– ha domicilio permanente sul territorio nazionale;
– è presente sul territorio più di 183 giorni in un anno;
– è inviato all’estero per conto di entità residenti;
– ha i propri interessi vitali nel territorio.
Sono considerati redditi oggetto di tassazione bulgara:
– i redditi derivanti da attività economica all’interno del territorio nazionale;
– i redditi provenienti da attività di lavoro o prestazioni di servizi effettuate nel territorio nazionale;
– i dividendi e le plusvalenze per la liquidazione di quote di partecipazione in società residenti;
– i redditi provenienti dal trasferimento di ditte individuali residenti;
– qualsiasi remunerazione per attività svolte nel paese da sportivi, scienziati, artisti o figure pubbliche anche se pagati per mezzo di intermediari;
– tutti gli altri redditi previsti dalla legge.
Sono esentati dall’imposta del 10% i redditi:
– redditi provenienti dalla vendita di appartamenti residenziali e autovetture, che rispettino i requisiti di legge;
– utili derivanti dalla vendita di titoli;
– interessi ricevuti da persone fisiche sui depositi in banche commerciali residenti;
– sussidi per i figli pagati dallo Stato;
– borse di studio;
– premi di lotterie e altri giochi;
– premi pagati dallo Stato per attività culturali;
– profitti per la vendita di beni ricevuti in eredità o donazione;
– vestiti da lavoro o uniformi ceduti gratuitamente dal datore di lavoro ai propri dipendenti;
– titoli di viaggio per il luogo di lavoro offerti dal datore di lavoro ai propri dipendenti.
Bulgaria: un sistema fiscale particolarmente favorevole per stimolare l’imprenditoria e lo sviluppo economico
Dal reddito sono deducibili i contributi previdenziali, gli interessi per i mutui e altre spese specifiche indicate dalla legge. In genere è prevista un’aliquota fissa del 10% applicata anche a royalties, interessi e plusvalenze mentre per i dividenti e liquidazione delle quote di possesso in società residenti l‘aliquota è del 5%. Per le imprese individuali che calcolano il reddito secondo le norme dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche l’aliquota è del 15%.
La tassazione delle persone giuridiche in Bulgaria
Anche l’imposta sulle persone giuridiche è regolamentata dal “Corporate Income Tax Act” entrato in vigore il 1 gennaio 2007.
L’imposta è dovuta da tutte le società ed altri enti (per le loro attività commerciali) residenti in Bulgaria per i redditi ovunque prodotti e dalle stabili organizzazioni di società non residenti per i redditi prodotti nel paese. Sono previste esenzioni per coloro che realizzano particolari investimenti in alcune aree depresse individuate dalla legge. In tale caso l’imposta non versata deve essere obbligatoriamente reinvestita nell’attività stessa e gli asset acquisiti sono soggetti a certi limiti sia qualitativi (ad esempio solo una certa percentuale può essere costituita da intangibles) e di durata minima di possesso.
Il reddito imponibile viene calcolato a partire dal dato di bilancio corretto secondo le normative fiscali. Tra le principali variazioni da effettuare ci sono:- spese non inerenti o non debitamente documentate;
– interessi eccedenti i limiti indicati dalle regole di thin capitalization (il limite è dato da un rapporto tra debiti e patrimonio netto pari a 3);
– ammortamenti che, ai fini fiscali, devono essere effettuati secondo quanto regolato da apposite tabelle;
– i dividendi ricevuti da società residenti nel paese o in altri paesi della UE.
Le perdite possono essere riportate in avanti agli esercizi successivi per un periodo di massimo 5 anni. L’aliquota da applicare al reddito imponibile è del 10%. Solo per particolari attività quali per esempio assicurazioni e gioco di azzardo è prevista un’aliquota diversa. E’ prevista una ritenuta del 10% per il pagamento a entità non residenti di interessi, royalties, servizi, capital gains e altri redditi. Tale ritenuta è ridotta al 5% per il pagamento di interessi e royalties a società consociate residenti nella UE e dei dividendi per coloro che sono residenti fuori dall’Ue (non si opera, invece, alcuna ritenuta per i dividendi a società residenti nell’Unione europea).
Bulgaria: un sistema fiscale particolarmente favorevole per stimolare l’imprenditoria e lo sviluppo economico
L’imposta sul valore aggiunto in Bulgaria
Il regime Iva in vigore in Bulgaria è basata sulla direttiva europea 2006/112/CE. L’aliquota standard è del 20% mentre per i servizi alberghieri è prevista un’aliquota speciale del 9%.
L’imposta si applica su tutte le transazioni di beni e servizi interni al Paese, sugli acquisti intra-Ue e sulle importazioni. Le cessioni intracomunitarie e le esportazioni, il trasporto internazionale di merci e passeggeri e specifiche transazioni internazionali non sono imponibili ma danno diritto alla detrazione dell’iva pagata all’acquisto.
Sono invece esenti e quindi non permettono la detrazione dell’Iva alla fonte le transazioni o locazioni di terreni, la cessione di fabbricati non nuovi, le locazioni di fabbricati all’uso residenziale, i servizi finanziari ed assicurativi, certi servizi sanitari, educativi, religiosi e culturali.
Imposte sugli Immobili
Gli immobili sono tassati con un’aliquota che varia dal 0,15% al 0,30 del loro valore a seconda della localizzazione e della destinazione d’uso (residenziale, commerciale ecc.).
Il valore degli affitti ricevuti su una proprietà immobiliare rientra nel reddito tassabile del proprietario per un importo pari all’80% del totale. Qualora il proprietario dell’immobile sia non residente, invece, è prevista una ritenuta del 15% sull’importo pagato.
Accise in Bulgaria
Sono dovute le accise sulla produzione o sull’importazione nel territorio nazionale di :
– prodotti alcolici;
– derivati del tabacco;
– prodotti energetici ed elettricità;
– automobili;
– caffè e derivati.
Dichiarazioni, obblighi strumentali e versamenti in Bulgaria
Sono tenuti all’obbligo di registrazione per l’applicazione dell’Iva tutte quelle attività che hanno prodotto nell’anno precedente ricavi superiori ai 50mila lev o effettuato acquisti intracomunitari superiori a 20mila lev.
La dichiarazione dei redditi delle persone fisiche va presentata entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello di riferimento. I lavoratori dipendenti subiscono la ritenuta dell’imposta alla fonte direttamente dal loro datore di lavoro, per questo, in mancanza di altri redditi possono anche non presentare la dichiarazione annuale.
Le società devono presentare la dichiarazione dei redditi e pagare le relative imposte entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento. Qualora una società abbia ottenuto degli utili in un anno, l’anno successivo dovrà versare degli acconti mensili per un valore totale pari all’imposta dovuta nell’anno precedente. Per le società di nuova costituzione tali acconti saranno trimestrali e il loro valore dovrà essere concordato con l’Amministrazione fiscale.
Bulgaria: un sistema fiscale particolarmente favorevole per stimolare l’imprenditoria e lo sviluppo economico
Giu 5, 2017
Lavoreremo per rafforzare e sviluppare le relazioni commerciali ed economiche tra Bulgaria e Italia e per attrarre investitori italiani.
“E’ questo l’obiettivo che ci siamo posti”, riferisce il ministro dell’Economia bulgaro, Emil Karanikolov in un incontro con l’ambasciatore italiano in Bulgaria, Stefano Baldi. Il ministro Karanikolov ha sottolineato che l’Italia è tradizionalmente uno dei partner strategici ed uno fra i paesi maggiormente apprezzati dalla Bulgaria.
Il ministro dell’Economia ritiene che l’eventuale partecipazione di imprese italiane a progetti infrastrutturali in questo paese contribuirebbe allo sviluppo delle relazioni commerciali ed economiche con l’Italia. Secondo quanto riferisce l’ambasciatore Baldi, gli imprenditori italiani hanno una forte presenza in Bulgaria, con oltre 6.000 aziende italiane o joint venture operanti nel paese che forniscono circa 50.000 posti di lavoro.
Mag 10, 2017
Il VIES (VAT Information Exchange System) è un sistema di scambio di informazioni tra paesi membri della Comunità Europea al fine di consentire un flusso di dati attraverso le frontiere interne; è un sistema informatizzato che consente alle aziende di ottenere rapidamente la conferma delle partite IVA dei propri clienti e alle amministrazioni di controllare il flusso degli scambi intracomunitari rilevando eventuali irregolarità.
Il VIES rappresenta un’ottima opportunità: acquistando beni e servizi da altri paesi UE consente di non pagare l’IVA (in realtà si applica l’IVA a zero!).
Con il nuovo sistema IVA le cessioni intracomunitarie di beni sono esenti da IVA nello Stato cui appartiene il cedente (venditore) che ceda beni o servizi ad un soggetto passivo IVA in altro Stato membro, che pagherà l’IVA al momento dell’arrivo. Le cessioni intracomunitarie, pertanto, potranno avvenire solo tra soggetti che abbiano una regolare partita IVA in uno qualsiasi degli Stati membri. Qualsiasi soggetto passivo che effettua tali operazioni deve quindi essere in grado di controllare rapidamente e facilmente che i loro clienti in un altro Stato membro siano soggetti passivi e siano in possesso di un valido numero di identificazione IVA.
Il nostro Staff amministrativo procede all’iscrizione delle società bulgara del cliente nel registro VIES gestendo inoltre ogni pratica successiva ad una prestazione intracomunitaria (antiriciclaggio, INTRASTAT, etc, etc).
Apr 3, 2017
I numeri sono chiari: in 10 anni la presenza di aziende italiane in Bulgaria è cresciuta del 300%, grazie ad una politica fiscale che agevola chi investe. Infatti le tasse sono al 10% (flat tax).
300%: questa la crescita del numero delle aziende italiane registrata negli ultimi 10 anni in Bulgaria.
Una recente indagine Coface Bulgaria ha certificato che le aziende a partecipazione italiana nel paese dell’Europa centro-orientale oggi ammontano a 7.916 e danno lavoro a più di 52 mila occupati.
Tra i motivi della scelta del mercato bulgaro – ovviamente- le imposte basse, il sostegno per lo sviluppo dell’attività imprenditoriale e la presenza della rete istituzionale italiana.
Il che dovrebbe quanto meno far riflettere i nostri governanti. A diffondere il dato è l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice) che evidenza come nonostante il grande interesse, mancano i grandi progetti per la situazione politica incerta. I primi tre più grandi investitori italiani in Bulgaria sono: Unicredit, Miroglio (settore tessile) e Marvex più Italcementi (produzione di cemento).
PS: Fosse questa la ricetta per far uscire l’Italia dalla crisi? A buon intenditor…!
Mar 8, 2017
Operare come Società di Import-Export dalla Bulgaria offre numerosi vantaggi
I vantaggi possono essere sintetizzati in base ai seguenti aspetti:
- la bassa tassazione (10% sull’utile societario e 10% tassazione sui redditi)
- bassi costi operativi e gestionali
- ottime strutture logistiche, di immagazzinamento e distribuzione da e per Europa Eurasia e Asia
- presenza di Zone franche per le importazioni (in cui non si applicano – temporaneamente – dazi doganali ed IVA sulle merci, materie prime e semilavorati extre UE)
- presenza di Zone a tassazione ulteriormente agevolata per le aree depresse
“Offriamo la soluzione ideale per società di import-export per ottimizzare la propria tassazione e i costi di gestione…”
Assegnazione del codice EORI a nome della società bulgara del cliente
Il codice E.O.R.I. (Economic Operator Registration and Identification) è un codice alfanumerico univoco per la registrazione e l’identificazione degli operatori economici e delle altre persone che prendono parte ad attività disciplinate dalla regolamentazione doganale degli Stati membri dell’Unione Europea; consente di effettuare importazioni di beni dal di fuori dell’area doganale comunitaria (ad esempio da Stati Uniti o Cina) sdoganando la merce in qualunque punto dell’UE, anche un porto o aeroporto italiano, pagando l’IVA con le regole bulgare. I dazi infatti sono armonizzati in tutti i paesi europei mentre l’IVA che viene chiesta durante l’immissione di beni di origine extracomunitaria in libera circolazione in UE appartiene al regime IVA del paese in cui ha sede la società titolare del codice importatore EORI (nel nostro caso, la Bulgaria).